Il Cadavere Squisito
Facevo un gioco da bambino con gli amici. Si piegava un foglio in più parti e su ognuna di essa ciascuno disegnava una porzione di un corpo umano o di un animale. Senza farlo vedere agli altri. Alla fine ci divertivamo a commentare la strana figura che derivava dall’insieme dei disegni, tutti collegati tra loro.
Ricordando quell’esperienza ho iniziato a dipingere. Poi ho rivisto lo stesso gioco fatto da Frida Kahlo bambina. Era esposta a Roma ad una mostra e portava il titolo “Il Cadavere Squisito”. Non chiedetemi il perché!
Il progetto
Viviamo in un mondo invaso da ibridazioni. Le sintassi artistiche e i linguaggi di ogni genere sono mescolati tra loro in una globalità che rischia di creare mostri che affollano la quotidianità senza accorgercene. Già da bambini i mass media ci propinano cartoni con strani esseri animati mentre il mondo degli adulti usa sempre più un lessico che ha nuove regole, a volte incoerenti, che inquinano la tradizione e la bellezza.
E’ possibile pensare dunque ad un romantico paesaggio anche se infestato da pale eoliche e tralicci metallici. Basta solo che un artista lo ritragga!